Il mistero dei cosmonauti perduti, copertina

Il mistero dei cosmonauti perduti

Leggende, bugie e segreti della cosmonautica sovietica

di Luca Boschini

Prefazione: Paolo Attivissimo

Editore: CICAP
Anno edizione: 2013.

Recensione

a cura di Walter Moiola,
marzo 2020.

Ad ogni appassionato di astronautica e spazio capita di imbattersi in pagine web riguardanti cosmonauti russi scomparsi nello spazio prima e dopo il famoso volo di Yurij Gagarin, la sorte dei quali sarebbe stata, sempre secondo tali pagine, tenuta segreta all'Occidente.
L’autore, un ingegnere elettronico con la passione per l’astronomia, affronta l’argomento con il rigore scientifico tipico del CICAP, fornendo nomi, date, dettagli storici e tecnici frutto di ricerche effettuate grazie a documenti originali resisi disponibili dopo il crollo del muro di Berlino e dell'intera Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche.

Il tema che dà il titolo al libro è però anche spunto per offrire un'ampia e avvincente disamina della corsa allo spazio nell'Unione Sovietica dagli anni trenta fino alle prime missioni Soyuz e Salyut, narrando successi e fallimenti di un programma spaziale che, a fronte di un avvio entusiasmante, patì successivamente la pressione della competizione con gli americani e le pesanti ingerenze politico-militari dei vertici russi. L’analisi delle vicende storiche fornisce così occasione per esporre diverse curiosità relative alla missioni spaziali russe.
Il lettore viene quindi a conoscenza degli inconvenienti del volo di Gagarin rimasti sconosciuti fino al 2002, anno in cui vennero analizzati i nastri della telemetria di missione da parte di un gruppo di ingegneri in pensione, così come delle molteplici difficoltà incontrate da Leonov durante la storica passeggiata spaziale. Non mancano d’esser trattate anche le scelte progettuali che, nonostante i limiti della passata tecnologia sovietica, si rivelarono estremamente efficaci e tutt’oggi utilizzate, ad esempio la forma sferica delle capsule spaziali.
Grande rilevanza viene data ai protagonisti della corsa allo spazio russa, dai caduti ufficiali (Bondarenko, Komarov, Gagarin, Belyaev, Dobrovol'skij, Volkov e Patzaev) al responsabile dell'OBK-1 e leader del programma spaziale Sergej Pavlovich Korolyov, la cui identità venne mantenuta così segreta da esser indicato semplicemente come «Glavnij Konstruktor», che significa «Progettista Capo.»

Il libro tratta anche del progetto lunare sovietico, per anni tenuto nascosto al fine di non ammettere una sconfitta, e delle cause che che ne determinarono il fallimento, prime fra tutte la mancanza di organizzazione e l'insufficiente impegno finanziario e politico profuso.

Nella seconda parte del volume viene affrontato il tema principale, analizzando con dovizia di particolari le registrazioni dei fratelli Judica Cordiglia e quelle di diversi testimoni riguardo i presunti cosmonauti persi nello spazio o bruciati in fase di rientro in atmosfera, ricorrendo anche all’aiuto di traduttori madrelingua.
In chiusura viene infine svelato il mistero di alcuni cosmonauti cancellati dalle foto ufficiali, riportando diversi interessanti aneddoti sull'astronautica russa.

In definitiva un libro molto interessante, di facile lettura ma mai banale nella trattazione, ricco di dettagli e di informazioni tecniche preziose per chiunque desideri approfondire la conoscenza del programma spaziale sovietico di quegli anni. Buona lettura.

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